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Come WhatsApp ha cambiato la nostra vita

WhatsApp, fantastica applicazione che ha raggiunto oltre un miliardo di persone, ormai fa parte della nostra vita quotidiana, ci permette di comunicare in qualsiasi momento con i nostri contatti.

Anche se molto dipende da quale priorità se ne da, l’uso eccessivo di applicazioni come WhatsApp, paradossalmente può isolarci dal mondo esterno e toglierci la voglia e il piacere di interagire con le altre persone.

La vita prima di WhatsApp

Prima di WhatsApp per relazionarci a distanza con i nostri amici usavamo i famosi messaggi di testo sms, e non solo… Chi è nato negli anni ‘90 non può dimenticare l’emozione di ricevere o effettuare il famoso squillo. Uno squilo altro non era che un accenno di suoneria monofonica che però scaturiva una moltitudine di pensieri e di emozioni. Insomma per cambiare le nostre giornate bastava uno squillo, che sostanzialmente non diceva nulla ma allo stesso tempo era pieno di parole. Adesso le persone per colpa di WhatsApp hanno cambiato il modo di comunicare tra loro, preferendo un breve messaggio piuttosto che effettuare una piacevole chiamata vocale.

Perchè si preferisce WhatsApp alle chiamate

Ma perché accade tutto questo? Sicuramente perché ci piace la semplicità, la velocità e l’istantaneità che WhatsApp offre. Infatti sono queste le caratteristiche che rendono indispensabile l’uso di WhatsApp.
Ci permettono di inviare e ricevere messaggi in maniera veloce, ma ancora più importante è che questo avviene in qualsiasi momento della giornata, ad esempio mentre si sta facendo sport, quando si è con gli amici o addirittura mentre si lavora. Insomma possiamo dire che WhatsApp è diventata una costante insostituibile del nostro modo di comunicare.

WhatsApp e l’ansia della non risposta

La possibilità di poter mandare e ricevere i messaggi in qualsiasi momento è l’arma segreta di quest’applicazione, ma in realtà è anche il suo difetto più grande.
Come sappiamo nel momento in cui si inoltra un messaggio possiamo verificare immediatamente se il messaggio è arrivato e se è stato letto. Ed è proprio in quel momento che scatta l’ansia della “non risposta”.
Infatti avere l’assoluta certezza che il messaggio inviato sia stato letto dal destinatario e non avere ricevuto una risposta immediata innesca nel mittente una reazione di contrarietà e di disappunto.
Non ricevere una risposta istantanea, per alcune persone, può essere motivo di ansia e preoccupazione, soprattutto poi se si tratta del proprio partner. Quando si inviavano gli sms questo non accadeva, in quanto non avevamo la certezza che il destinatario avesse letto il messaggio e quindi non ci si preoccupava minimamente se la riposta si faceva attendere anche delle ore.

Mentre grazie alle favolose spunte blu di WhatsApp nessuno sfugge più al controllo della lettura dei messaggi. O almeno doveva essere così. Infatti subito dopo l’introduzione delle spunte blu è stata aggiunta l’impostazione di poter nascondere quando avviene la lettura del messaggio. Certo, insieme a quest’ultima si deve eliminare anche la possibilità di verificare l’ultima volta in cui ci si connette a WhatsApp, altrimenti non si risulterebbe come se si fosse invisibile. Ma questo, è solo un piccolo escamotage per chi vuole prendersi un po’ più di tempo prima di rispondere ai messaggi e non innescare inutili polemiche. La verità è che si dovrebbe dedicare il giusto tempo a questo tipo di comunicazione, usarla più per necessità di inoltrare informazioni brevi e concise piuttosto che usarla per interagire con gli altri e magari concedersi una bella chiacchierata con gli amici davanti a un buon caffè.

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