Esistono corsi di felicità? Se non esistessero delle lezioni da apprendere andrebbero inventate!
A scuola di Felicità
Il nome Happyness Research Institute di Copenaghen vi dice nulla?
Ebbene si tratta di un Istituto dove si insegna ad essere felici!
Assurdo?
Una possibilità?
Curioso?
Certamente non lo è per l’ideatore del libro: Hygge, la via danese alla felicità, Meik Wiking che è anche il direttore dell’istituto sopra menzionato, il suo libro sta facendo molto parlare di se.
La Felicità come Diritto
Non è nuovo il concetto, nei Paesi anglosassoni è molto sentito e riconosciuto appunto come diritto dell’esistenza delle persone, messo addirittura nelle Leggi e negli Ordinamenti (basti pensare alla Costituzione Americana).
Ma si è passati dalla Danimarca all’America, facciamo un passo indietro e torniamo da Wiking. L’ideatore della formula per la felicità seguendo la via danese, si avvale delle classifiche che da molto tempo ormai, considerano la Danimarca come uno dei Paesi più felici.
La Classifica dei Paesi più felici: Danimarca salda al primo posto
Ecco cosa dicono i numeri di questa classifica che misura secondo alcuni parametri specifici, il concetto di felicità.
Si comprende come dall’essere una conferma si passi ad ideare dei Metodi per diffonderla, infatti l’Hygge è esattamente questo! Un Metodo.
Metodo o concetto?
In realtà l’Hygge è un concetto.
Il concetto mette assieme sicurezza e soddisfazione personale e a seguire lo esponiamo.
Sette Punti salienti dell’Hygge
L’Hygge è un modo di interpretare la felicità, e noi abbiamo estrapolato da questo Vademecum 7 punti tra gli altri che il libro suggerisce, che devono essere percorsi per raggiungere uno stato di felicità:
- Stare in famiglia
- Accendere un fuoco
- Mangiare alimenti Bio
- Bere qualcosa di caldo
- Trovare un angolo per voi
- Realizzare ciò che rende felici
- Mettere da parte cellulare e smartphone
Paura eh? Citando dal passato.
Quando si parla di mettere distanza tra noi e la tecnologia degli apparecchi come cellulari e smartphone ci sono persone che rischiano crisi di astinenza, non a caso questa abitudine spesso crea dipendenza senza che neanche le persone che ne sono vittime se ne accorgano.
Ma i punti sono 7 quindi andiamo per ordine.
Il punto 1 evidenzia lo stare con i parenti, anche incontrandosi con frequenza, magari per una cena, per un pomeriggio di dialogo e di confronto, questo intende dire il libro.
Per il punto 2, avete un caminetto?
No?
Non ci sono problemi, l’importante è creare un atmosfera calda, quindi anche le candele vanno benissimo.
Il punto 3 dice: “Mangiamo secondo ciò che la natura stagionalmente offre”.
L’alimentazione Bio in Italia non è diffusa tanto quanto in Danimarca, nazione che l’ha sancita per legge, ma seguire i ritmi della natura è certamente qualcosa di consigliabile.
Il punto 4 è quello per cui ci si scalda quando fa freddo, e una bevanda calda è eccellente!
Il punto 5 è il riconnettersi con se stessi (scrivendo, dipingendo, modellando o facendo qualunque cosa ci piaccia) e con il proprio sentire.
Il sesto punto è collegato più di altri con quello precedente, fare ciò che ci rende felici significa affrontare le cose con spirito rinnovato.
L’ultimo punto prevede un piccolo sforzo, da attuare per almeno un ora al giorno, staccandosi da cellulari, tablet e smartphone ci si aiuta a rallentare i ritmi e a “connettersi” con se stessi.